Prodotti Tipici
L'olio extra vergine di oliva
“Oro verde della Ciociaria” ricco di potenziale antiossidante, grazie
ad un percorso di carattere scientifico col quale si è inteso mantenere
ed esaltare le qualità organolettiche del pregiato prodotto attraverso
un processo di lavorazione idoneo e conforme alla norma.L'olio di oliva è
un olio alimentare caratterizzato da un contenuto molto elevato di
grassi monoinsaturi. Nella tipologia vergine si ricava dalla spremitura
meccanica dell'oliva, frutto della specie Olea europaea. Altre tipologie
merceologiche di olio derivato dalle olive, ma con proprietà dietetiche
ed organolettiche differenti, si ottengono per rettificazione degli oli
vergini e per estrazione con solvente dalla sansa di olive. Prodotto
originario della tradizione agroalimentare del Mediterraneo, l'olio
d'oliva è attualmente prodotto anche nelle altre regioni a clima
mediterraneo.
Graditissimo e menzionato con lode è stato il Rosso Cesanese
che ha raccolto numerosi estimatori e che hanno sempre apprezzato
l’eccellenza del prodotto enologico del nostro territorio.Abbinamenti
consigliati: piatti tipici della ciociaria quali timballo, gnocchi di
patate, polenta con salsicccie o spuntature di maiale, abbacchio allo
scottadito, pecora in umido.
Caratteristiche organolettiche
* colore: rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento.
* odore: delicato, caratteristico del vitigno di base.
* sapore: morbido, leggermente amarognolo.
Caratteristiche organolettiche
* colore: rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento.
* odore: delicato, caratteristico del vitigno di base.
* sapore: morbido, leggermente amarognolo.
Il Pampepato
o pampapato, è un dolce di forma lenticolare, tipico del della
Ciociaria. È composto secondo tradizione da vari alimenti; mandorle,
nocciole, pinoli, pepe, cannella, noce moscata, canditi, ricavati anche
dalla buccia di arance o cedro, il tutto impastato con o senza cacao,
miele, farina, mosto cotto d'uva e cotto al forno (meglio se a legna).
Viene solitamente consumato durante le festività natalizie. Un tempo
veniva preparato in ogni famiglia con ricette che differivano
leggermente una dall'altra. L'origine del nome è da ricercarsi nella
doppia interpretazione Pan del Papato o Pane pepato (cioè speziato:
sebbene inizialmente si facesse riferimento alla "nobiltà"
dell'alimento, destinato agli altri prelati del tempo, quando il cacao
fu considerato afrodisiaco il nome del dolce venne privato di ogni
riferimento ecclesiale); entrambe le versioni del nome sono attendibili,
legate alle sue origini o ai suoi ingredienti.La forma del dolce
ricorda senza dubbio la forma della papalina.
Anagni non è conosciuta solo per le vicende storiche legate alla figura di Bonifacio VIII, ma anche per la sua incantevole e deliziosa Gastronomia. Tipico di anagni, il Timballo Bonifacio VIII e' il piatto più popolare ed e' dedicato al "papa dello schiaffo" ed ecco la ricetta in due versioni differenti, ve ne e' anche una terza realizzata in una maniera molto semplice, che prevede il condimento delle fettuccine con un semplice ragu' a base di polpettine.
Preparazione
Anagni non è conosciuta solo per le vicende storiche legate alla figura di Bonifacio VIII, ma anche per la sua incantevole e deliziosa Gastronomia. Tipico di anagni, il Timballo Bonifacio VIII e' il piatto più popolare ed e' dedicato al "papa dello schiaffo" ed ecco la ricetta in due versioni differenti, ve ne e' anche una terza realizzata in una maniera molto semplice, che prevede il condimento delle fettuccine con un semplice ragu' a base di polpettine.
Preparazione
Scottate le animelle, le creste e i
bargigli di pollo in acqua bollente, levate a tutto la pelle, sgranate
le animelle. Rimettete creste e bargigli in acqua fredda salata,
cambiandola spesso, per tre ore. Ammollate i funghi in acqua, tagliateli
a pezzi regolari, fateli saltare in padella con poco burro, poi
aggiungete i filoni, i bargigli, le creste, le animelle, i fegatini
tagliati a pezzi regolari. Insaporite con 1 dl di vino bianco, 1/2 dl di
Marsala, sale, pepe, brodo leggero e portate a cottura. Mescolate in
una scodella la carne di vitello, passata, due volte al tritacarne, una
punta di timo, un pugnodi mollica di pane bagnata nel latte e strizzata,
aggiungete il prociutto, la salciccia,1/2 cipolla, 1 spicchio d'aglio e
un ciuffo di prezzemolo, il tutto tritato finemente. Amalgamate tutto
con un uovo sbattuto, salate se necessario, e formate delle polpettine.
Infarinatele e rosolatele in un tegame con olio e burro. Fatele indorare
bene da entrambe le parti. Eliminate il grasso in eccesso e lasciatele
andare per 15 minuti con 1/2 bicchiere di vino bianco, in un recipiente
coperto a fuoco moderato. Cuocete i maccheroni al dente, conditeli con
il composto precedentemente realizzato, versate tutto in uno stampo unto
di burro e foderato completamente con lamelle di tartufo nero di
Norcia.Infornatelo a calore medio per 15 minuti.Rovesciate il timballo
su un piatto di portata e decorate con le polpettine.